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I vini della Tenuta San Filippo stanno esprimendo un crescendo di qualità senza compromessi. L'annata 2016 promette una concorrenza interna inedita tra 2 annate consecutive.
La proprietà è di 22 ettari, di cui 10 coltivati a vite, 1 a uliveto e 11 a bosco. L’architettura è costituita dal corpo centrale originario, risalente al XVIII secolo, di cui fa parte anche una piccola chiesa, e da 4 edifici con 2 cantine sottoquota.
I vigneti sono quattro:
- La Storta (esposizione a nordest),
- Le Raffiche (nord)
- La Smarrita (sudovest)
- Le Lucère (est/nordest)
Roberto Giannelli acquista la proprietà trasformando la sua vita, nel 2002. Un cambio radicale di vita, tra molti dubbi e il granitico sostegno della moglie.
L’idea guida è accompagnare l’espressione dei vigneti assecondando le potenzialità della natura e utilizzando al meglio soprattutto le pratiche agronomiche, riducendo al minimo gli altri interventi, e adottando un regime di agricoltura biologica. Si è cominciato rivoluzionando la campagna, con grande attenzione ai tempi della vigna. Sono stati abbandonati quasi subito i fitosanitari sistemici e nel giro di tre anni sono stati creati protocolli biologici su misura per ciascun vigneto.
Tutti miglioramenti che hanno richiesto tempi lunghi e quindi molta pazienza. Anche la ricerca dell'enologo di cantina è stata meticolosa ma, dal loro primo incontro, la mano di Paolo Caciorgna è ancora dietro tutti i vini dell'azienda. I 100 punti del Brunello Le Lucere 2015 dell'anno scorso sono solo solo la più recente conferma di quello che molti connoisseur sanno da tempo: i vini di San Filippo stanno esprimendo un crescendo di qualità senza compromessi.
L'annata 2016, in commercio da due settimane, promette una concorrenza interna inedita tra 2 annate consecutive. James Suckling infatti dichiara che “la 2016 sarebbe stata l’annata più grande di sempre per il Brunello se non fosse per la 2015”.