- Felipe Arosio
- Mondo Vino
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Che vino è il Nerello Mascalese? Origini e identità
Il Nerello Mascalese: vitigno autoctono siciliano dal cuore lavico
Tra i pendii dell’Etna, in una Sicilia che sa di vento e di fuoco, nasce il Nerello Mascalese, uno dei vitigni più rappresentativi del patrimonio vinicolo italiano. Questo vitigno a bacca nera, originario delle zone collinari e vulcaniche della provincia di Catania, ha conquistato negli anni una posizione di rilievo tra gli appassionati e i professionisti del vino grazie alla sua identità inconfondibile.
Dove si coltiva il Nerello Mascalese?
Etna DOC e le altre denominazioni: un terroir unico
Il Nerello Mascalese trova il suo habitat naturale sulle pendici orientali dell’Etna, dove nasce l’Etna DOC, una delle prime denominazioni italiane ad avere valorizzato i vitigni autoctoni della zona. I vigneti si estendono tra i 400 e i 1.000 metri di altitudine, su terrazze laviche che conferiscono al vino un profilo organolettico particolarmente fine e minerale. Oltre all’Etna, il vitigno è coltivato anche in altre denominazioni della Sicilia orientale come Faro DOC e Contea di Sclafani DOC, ma è l’Etna a rimanere il fulcro della sua espressione più autentica.
Suoli vulcanici e clima: come l’ambiente influenza il vitigno
La composizione del terreno è uno degli elementi chiave per comprendere l’unicità del Nerello Mascalese. I suoli neri, ricchi di sabbie vulcaniche, pomice e basalto, donano al vino note minerali inconfondibili. Le escursioni termiche, tipiche dell’ambiente etneo, favoriscono una maturazione lenta e regolare, che arricchisce i grappoli di complessità aromatica e acidità naturale. Questo equilibrio tra suolo e clima è fondamentale per produrre vini eleganti e longevi.
Zone principali di coltivazione e loro peculiarità
I versanti nord, est e sud dell’Etna offrono microclimi distinti che incidono sulla struttura e sul profilo aromatico del vino. La zona nord, intorno a Randazzo e Castiglione di Sicilia, è particolarmente apprezzata per i vini più complessi e strutturati. A sud, nei pressi di Biancavilla, si ottengono espressioni più fruttate e accessibili. Ogni contrada rappresenta un piccolo cru, capace di esprimere la straordinaria diversità del Nerello Mascalese.
Come degustare il Nerello Mascalese: guida pratica per chi acquista online
Temperature di servizio ideali e decantazione
Per apprezzare appieno le sfumature aromatiche del Nerello Mascalese, la temperatura di servizio ideale si aggira intorno ai 16-18°C. È consigliabile versarlo in un decanter circa 30 minuti prima della degustazione, specialmente nel caso di vini affinati. Questo permette di ossigenare il vino e liberare i profumi più sottili, tra cui frutti rossi maturi, spezie e note minerali.
Consigli su calici, conservazione e momenti di consumo
Un calice ampio da rosso elegante, simile a quello usato per il Pinot Nero, è perfetto per esaltare le caratteristiche olfattive del Nerello Mascalese. Se non si consuma subito, il vino va conservato in posizione orizzontale, al riparo da luce e sbalzi termici, tra i 12 e i 16°C. È ideale per una cena invernale, ma anche in contesti conviviali primaverili, grazie alla sua versatilità e freschezza.
Nerello Mascalese giovane vs Nerello Mascalese affinato
Il Nerello Mascalese giovane si distingue per una beva immediata, fresca e fragrante, con note di lampone e ciliegia croccante. Quando invece viene affinato in botti grandi o cemento, il vino guadagna profondità e complessità, con evoluzioni che spaziano dal cuoio alle erbe aromatiche, mantenendo sempre una struttura agile e dinamica. Entrambe le versioni rappresentano il terroir dell’Etna in modo autentico.
Cosa abbinare al Nerello Mascalese?
Piatti tradizionali siciliani e mediterranei
Grazie alla sua acidità vivace e ai tannini delicati, il Nerello Mascalese si sposa perfettamente con numerosi piatti della cucina siciliana. Un abbinamento classico è con la caponata di melanzane, che ne esalta le note fresche e speziate. Anche piatti come la pasta alla Norma o il tonno alla griglia con cipolle in agrodolce si armonizzano con la struttura del vino, offrendo un’esperienza sensoriale equilibrata e ricca di contrasti.
Abbinamenti gourmet: cucina moderna e Nerello Mascalese
Nella cucina contemporanea, il Nerello Mascalese trova posto accanto a preparazioni raffinate, come risotti alle erbe aromatiche, carpacci di selvaggina e tagli di carne cotti a bassa temperatura. Le sue caratteristiche minerali e il profilo aromatico elegante lo rendono un alleato interessante anche con portate a base di funghi porcini o piatti a base di tartufo nero.
Formaggi, carni e piatti vegetariani: i migliori pairing
Tra i formaggi, predilige quelli di media stagionatura come il Ragusano DOP o la Tuma persa. Sul versante delle carni, il Nerello Mascalese accompagna con equilibrio arrosti leggeri, coniglio alla cacciatora e agnello alle erbe. Per chi predilige una cucina vegetariana, ottimi gli abbinamenti con lasagne di verdure, peperoni al forno o zuppa di legumi con crostini integrali.