MONTE ROSSA Tradizione, cura artigianale e ricerca dell’eccellenza in Franciacorta

Dal 1972, quando Paolo Rabotti e la moglie Paola decidono di dedicarsi alla viticoltura, la storia di Monte Rossa è costellata di decisioni strategicamente vincenti, in primis quella di abbandonare per primi la strada dei vini fermi alla ricerca dell’eccellenza nel Franciacorta, o quella di investire con determinazione nella tecnologia, o ancora, la continua ricerca e le sperimentazioni che contraddistinguono la cantina di Bornato. Queste scelte vengono portate avanti con entusiasmo e spirito innovativo dal Emanuele Rabotti. Oggi Monte Rossa governa 70 ettari di vigneti e la produzione si attesta a 500 mila bottiglie l’anno. Le varie posizioni dei cru su terreni ed esposizioni diverse contribuiscono ad ampliare il patrimonio aromatico delle uve, così da comporre cuvée ricche di struttura e complessità, piacevolmente fini ed eleganti. Ai Franciacorta di Monte Rossa, premiati e apprezzati in Italia e nel mondo, e alla famiglia dei Cabochon, vini dal prestigio unico, si aggiunge da agosto lo storico vigneto della Pusterla, un vero e proprio vanto per Brescia e i bresciani che, oltre ad essere l’area urbana vitata più ampia d’Europa, nel 2007 ha conquistato il titolo di “Patrimonio Storico della Cultura Agroalimentare Ambientale” conferitogli dall’associazione Slow Food. Il vigneto Pusterla, che si estende per una superfice di quasi 8 ettari, ha origini antiche, era il 1037 e il monastero regio di Santa Giulia coltivava uva sulle pendici del Cidneo. Una posizione geografica unica che garantisce un’esposizione al sole per tutto l’arco della giornata e condizioni particolarmente favorevoli per la coltivazione della vite, piante che oggi vantano un ceppo originale di quasi un secolo. Un altro importante investimento di Emanuele è rappresentato dalla nuova cantina, che sarà terminata in tempo per festeggiare il cinquantesimo anniversario di Monte Rossa.

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