- Felipe Arosio
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Cosa significa DOC e DOCG nel vino italiano
L’origine delle sigle DOC e DOCG: quando e perché sono nate
Quando si parla di vino italiano, le sigle DOC e DOCG sono tra le più ricorrenti. DOC (Denominazione di Origine Controllata) è stata introdotta nel 1963, seguita dalla più rigorosa DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) nel 1980. Questi riconoscimenti sono nati per tutelare l’identità dei vini italiani e proteggere i consumatori, assicurando che una bottiglia rispetti criteri precisi di qualità, origine e produzione.
Ripasso Valpolicella Superiore Doc
Ripasso Zane Magnum Cassa Legno 2018


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Brunello di Montalcino Docg
Brunello di Montalcino Vigna I Poggi 2020


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Brunello di Montalcino Riserva Docg
Le Lucére Riserva 2018


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Barolo Riserva Docg
Barolo MGA Sant’Anna Riserva Magnum Cassa Legno 2013
Cosa regola una denominazione: vitigni, zona, metodi di produzione
Una denominazione DOC o DOCG definisce l’intero processo di produzione del vino: dalla zona geografica autorizzata alla raccolta delle uve, dai vitigni ammessi fino alle tecniche di vinificazione. Questi disciplinari sono approvati dal Ministero e pubblicati in Gazzetta Ufficiale. Per ottenere il marchio DOCG, il vino deve superare controlli più stringenti, tra cui un’analisi sensoriale e chimico-fisica dopo l’imbottigliamento.
Qual è la differenza tra DOC e DOCG?
DOC (Denominazione di Origine Controllata): caratteristiche principali
La sigla DOC indica che il vino proviene da un’area geografica specifica e rispetta regole precise di produzione. Tuttavia, rispetto alla DOCG, il livello di controllo è meno stringente. I vini DOC sono soggetti a una verifica del processo produttivo e devono rispettare limiti su resa per ettaro, tipologie di uve e grado alcolico minimo. Rappresentano la maggior parte dei vini a denominazione in Italia.
DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita): criteri più rigidi
I vini DOCG devono rispondere agli stessi requisiti della DOC, ma sono sottoposti a controlli qualitativi molto più severi. Ogni lotto viene assaggiato da una commissione tecnica, superando una prova organolettica. Inoltre, ogni bottiglia deve riportare una fascetta numerata che garantisce l’autenticità e la tracciabilità. Questo livello di garanzia fa della DOCG l’apice della piramide qualitativa del vino italiano.
Tabella comparativa DOC vs DOCG
Ecco un confronto diretto tra DOC e DOCG per facilitare la comprensione delle differenze principali:
- Controlli: documentali per DOC, documentali e organolettici per DOCG
- Fascetta numerata: non obbligatoria per DOC, obbligatoria per DOCG
- Requisiti qualitativi: elevati per DOC, più severi per DOCG
- Tracciabilità: maggiore nella DOCG grazie alla fascetta
- Numero di denominazioni: circa 330 DOC e 78 DOCG in Italia (dati aggiornati 2024)
Esempi pratici: vini DOC e DOCG da provare su Vinoso.shop
Vini DOC disponibili: esempi con link diretto allo shop
Nel catalogo di Vinoso.shop è possibile trovare diverse etichette DOC selezionate con cura. Tra queste segnaliamo il Vermentino DOC, un bianco elegante perfetto per aperitivi e piatti a base di pesce, e il Nerello Mascalese DOC, un rosso corposo e accessibile. Sono vini che offrono un ottimo rapporto qualità/prezzo e rappresentano bene i territori di provenienza.
Vini DOCG disponibili: prodotti selezionati con focus su qualità e prezzo
Tra i vini DOCG proposti da Vinoso.shop, spiccano il Chianti Classico DOCG e il Barolo DOCG. Entrambi provengono da aree storiche con disciplinari rigorosi, offrendo un’esperienza di degustazione più complessa e stratificata. Ideali per chi cerca un vino da abbinare a piatti strutturati o per occasioni speciali, mantengono un buon equilibrio tra qualità e costo.
Come scegliere tra DOC e DOCG in base all’occasione
Per un aperitivo informale o una cena veloce, un vino DOC può essere più che sufficiente. Se l’occasione è più importante o se si vuole regalare una bottiglia significativa, allora vale la pena optare per una DOCG. In ogni caso, leggere la scheda prodotto su Vinoso.shop aiuta a capire quale vino si adatta meglio alle proprie esigenze.
Come distinguere un vero vino DOC o DOCG da uno generico
Etichetta, fascetta e numeri di controllo: cosa guardare
Un vino DOCG riporta sempre una fascetta numerata sul collo della bottiglia, rilasciata dal Ministero dell’Agricoltura. I vini DOC, invece, possono indicare la denominazione direttamente in etichetta. Controllare la zona di produzione e la tipologia di uve è fondamentale per confermare l’autenticità del prodotto.
Attenzione alle imitazioni: nomi simili, packaging fuorviante
Alcuni vini utilizzano nomi che richiamano famose denominazioni, ma non sono certificati. Anche l’uso di grafiche eleganti può trarre in inganno. Per questo è importante verificare sempre la presenza della sigla DOC o DOCG, e leggere attentamente l’etichetta.
Vantaggi dell’acquisto su e-commerce certificati come Vinoso.shop
Acquistare da uno shop online certificato, come Vinoso.shop, garantisce trasparenza e qualità. Ogni scheda prodotto riporta chiaramente la denominazione e le caratteristiche del vino. Inoltre, il supporto clienti e le informazioni tecniche aiutano a fare scelte consapevoli anche da casa.
DOC e DOCG non sono solo sigle
Capire la differenza tra DOC e DOCG aiuta a orientarsi meglio tra le numerose etichette italiane. Non si tratta solo di una questione di qualità, ma anche di trasparenza e tracciabilità. Che tu stia cercando un vino quotidiano o una bottiglia speciale, conoscere queste certificazioni ti permette di scegliere consapevolmente. Su Vinoso.shop puoi trovare entrambe le categorie, sempre accompagnate da descrizioni chiare e supporto all’acquisto. Prova oggi un vino DOC o DOCG e scopri la storia che racchiude ogni sorso.